Lisbona è la Nostalgia di chi parte e la Gioia di chi torna

Fernando Pessoa diceva “La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.

Non potevo non citare Pessoa prima di soffermarmi a raccontare un pezzo del nostro breve viaggio nella città di Lisbona.

È passato pressappoco un anno da quel viaggio, ma continuo ad avere immagini meravigliose nella mia mente, se chiudo gli occhi mi sembra ancora di passeggiare tra le vie dell’Alfama, la zona più antica della città.

In questa zona non farti troppi problemi se le porte dei tipici piccoli locali dove pochi eletti si riuniscono per trascorrere la serata con la Ginjinha in mano e il canto dei Fado nelle orecchie, sono chiusi.. Non sembra che ai portoghesi più ruspanti piaccia molto avere i turisti “tra i piedi”, perché loro dopotutto.. vivono di Saudade! Sono pacifici nel loro stato di dolce e malinconica ebbrezza.

 

Se chiudo di nuovo gli occhi, mi ritrovo su una delle centinaia di terrazze di Lisbona, sul Miradouro de Santa Caterina. Tantissimi ragazzi giovani alle spalle, birra e risate, davanti un tramonto senza pari, il Cristo che ci guarda da là in alto e un ponte infinito. Bello.

 

Miradouro Lisbona_Tulipando
Miradouro de Santa Clara Lisbona_Tulipando

Continuano a scorrere le immagini nella mia mente: Belèm, gli azzurri, i gialli, i gabbiani, il castello, altre terrazze, il giro sull’Elèctrico.

L’Elèctrico: un bruco giallo che sale e scende trascinandosi talvolta con fatica sulle colline della città. Per non tornare a casa totalmente stremati dal saliscendi, un giro sul tram più stretto, affollato e buffo del Portogallo, non poteva mancare! Sususususu, giùgiùgiù!

 

..ma le immagini non finiscono qui: il mare, il baccalà, i Pastèis de Nata, le piastrelle colorate, l’Elevador de Santa Justa e il suo panorama, il Parco di Eduardo VII.

Che vento lassù! La “risalita” del Parco Eduardo VII (ebbene sì, questo parco si sviluppa in salita, una lunga lunga salita) ci ha stancato non poco, ma la vista da lassù ripaga tutta la fatica. Ci sarebbe piaciuto non prendere così tanto vento, ma il colpo d’occhio che regala il prato immenso direttamente di fronte, la città in secondo piano e il mare sullo sfondo, è quasi catartico!

Electrico Lisbona_Tulipando
Parco Eduardo VII Lisbona_Tulipando

Ora ricordo anche un pomeriggio di caldo e di colore.. eravamo alla Feira da Ladra, un settimanale mercatino delle pulci situato ai bordi del quartiere di Alfama, al Campo di Santa Clara.

Non so dirvi cosa mi abbia stupito di più di ciò che ho visto esposto ai banchetti della Feira. Si andava dai quasi banali vestiti Vintage, a inquietanti pupazzi con le sembianze di un vecchietto, da pistole arrugginite ad appendiabiti fatti con gli zoccoli di capre. Montagne di vecchie macchine fotografiche e polverosi talari di dubbia provenienza, mazzi di chiavi e scarpe bucate, una pioggia di catini colorati e un gruppo di giovani che suonavano tranquilli al tiepido sole di fine febbraio.

 

Se mi chiedete consiglio di Lisbona, sarò felicissima di condividere con voi foto, immagini mentali, sensazioni e stati d’animo. Penso che la capitale portoghese si possa descrivere ancora meglio con questi elementi emozionali piuttosto che con le descrizioni narrative.

Un’esperienza ricca di nuova suggestione!

Feira da Ladra Lisbona_Tulipando
Feira da Ladra 3 Lisbona_Tulipando
Feira da Ladra 2 Lisbona_Tulipando
Feira da Ladra 4 Lisbona_Tulipando

Ph: Luca Giacomini

 

 

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